Tragedia a Firenze: 5 lavoratori morti in un crollo
Il 17 febbraio 2024, a Firenze, si è verificato un tragico crollo nel cantiere di un nuovo supermercato in via Mariti. Cinque operai sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti, due in gravi condizioni. Ce ne parla il socio fonfatore dello studio Manetti Consulting. Massimo Manetti Tributarista
Le vittime sono:
- Luigi Coclite, 59 anni, di Collesalvetti (LI)
- Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino
- Mohamed El Farhane, 24 anni, marocchino
- Taoufik Haidar, 43 anni, marocchino
- Un quinto lavoratore, il cui nome non è ancora stato reso noto
Nel contesto socio-economico odierno, la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori rappresenta un tema di primaria importanza. In tale ambito, l’analisi del numero di morti sul lavoro assume una rilevanza statistica e sociale significativa.
Dati statistici:
In riferimento all’anno 2023, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha rilevato un totale di 1.041 denunce di infortuni mortali. Tale dato, seppur in calo rispetto al 2022 (-4,5%), evidenzia la persistenza di una problematica di natura sistemica che richiede un’attenzione costante da parte di tutte le componenti del sistema socio-produttivo.
Disamina settoriale:
Un’analisi settoriale del fenomeno evidenzia come l’edilizia si configuri come il settore maggiormente colpito, con 354 morti (34% del totale). Seguono a ruota i settori dei trasporti e magazzinaggio (144 morti, 14%), dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (88 morti, 8%) e della manifattura (77 morti, 7%).
Cause principali:
Le cause principali di tali decessi sono riconducibili a:
- Cadute dall’alto (214 morti, 20%).
- Mezzi di trasporto (179 morti, 17%).
- Macchine e attrezzature (142 morti, 14%).
Nonostante il calo registrato nel 2023, il numero di morti sul lavoro rimane un dato preoccupante che necessita di un impegno profuso e sinergico da parte di:
Istituzioni: attraverso l’implementazione di politiche mirate alla prevenzione e al rafforzamento dei sistemi di controllo.
Aziende: mediante l’adozione di adeguate misure di sicurezza e formazione del personale.
Lavoratori: con l’assunzione di una condotta consapevole e responsabile.
Solo attraverso un’azione collettiva e convergente sarà possibile contrastare efficacemente tale fenomeno e tutelare il fondamentale diritto alla sicurezza sul lavoro.
Oltre a quelle già citate, diverse altre cause concorrono al tragico bilancio di morti sul lavoro in Italia. Tra le più rilevanti:
Fattori organizzativi:
- Mancanza di formazione adeguata: i lavoratori non correttamente formati su procedure di sicurezza e rischi specifici del proprio ruolo sono maggiormente esposti a incidenti.
- Stress lavorativo: ritmi di lavoro eccessivi, carichi di lavoro pesanti e pressioni psicologiche possono compromettere la concentrazione e aumentare il rischio di errori.
- Mancanza di cultura della sicurezza: un’azienda che non pone la sicurezza al centro della propria cultura aziendale rischia di trascurare la manutenzione di macchinari e attrezzature, favorendo condizioni di lavoro pericolose.
Fattori individuali:
Comportamento imprudente: la sottovalutazione dei rischi, l’inosservanza delle norme di sicurezza e l’assunzione di condotte avventate possono causare gravi incidenti.
Fatica e stanchezza: lavorare per lunghi turni o in condizioni di stress psicofisico può influenzare negativamente la capacità di giudizio e la prontezza di riflessi.
La lotta contro le morti sul lavoro richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, aziende, lavoratori e organi di controllo. Solo attraverso un sistema di prevenzione efficace e una cultura della sicurezza diffusa sarà possibile tutelare il diritto fondamentale alla sicurezza sul lavoro.
Il nostro studio Manetti è vicino alle famglie che hanno subito un lutto sul lavoro.