Una Guida alla Comprensione del Sistema Fiscale Italiano e la lista dei paesi dove si paga di più.
Benvenuti al nostro ultimo articolo, firmato dallo Studio Manetti e presentato dal Dott. Manetti Massimo Tributarista. Oggi, ci addentreremo nel labirinto delle tasse in Italia, cercando di rispondere a due domande fondamentali: Quante tasse si pagano in Italia? E dove si paga di più in Europa?
Le Tasse in Italia In Italia, il sistema tributario è basato su criteri di progressività, il che significa che la tassazione media applicata aumenta man mano che aumenta il reddito del contribuente. Per l’anno fiscale 2024, le percentuali di tassazione sono suddivise in quattro diverse fasce di reddito:
- 23%: fino a € 15.000
- 25%: da € 15.000 a € 28.000
- 35%: da € 28.000 a € 50.000
- 43%: più di 50.000€
“Le tasse sono una realtà inevitabile della vita. Come Benjamin Franklin ha una volta affermato, ‘Nella vita non ci sono certezze, se non la morte e le tasse’. In Italia, il sistema fiscale può sembrare un labirinto intricato di leggi, regolamenti e obblighi. Che tu sia un imprenditore che sta avviando una nuova Società a Responsabilità Limitata (SRL), un lavoratore autonomo o un dipendente, è essenziale comprendere come funzionano le tasse.
Questo articolo mira a guidarti attraverso questo labirinto, spiegando le diverse tipologie di tasse a cui potresti essere soggetto, come calcolarle e quando e come pagarle. Dall’Imposta sul Reddito delle Società (IRES) all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), esploreremo insieme i dettagli di ciascuna tassa per aiutarti a navigare nel sistema fiscale italiano con maggiore sicurezza e consapevolezza.
Ricorda, tuttavia, che ogni situazione fiscale è unica e può richiedere l’assistenza di un professionista. Questo articolo dovrebbe servire come punto di partenza per comprendere le tasse in Italia, ma non sostituisce i consigli di un professionista, esperto tributario.
Oltre all’aliquota d’imposta standard, esistono diverse imposte e regimi speciali che possono influenzare la tassazione effettiva di una società, come:
- Imposte locali: alcuni paesi hanno tasse aggiuntive a livello regionale o locale.
- Regimi fiscali speciali: alcuni paesi offrono regimi fiscali speciali con aliquote d’imposta ridotte per determinate attività o tipi di società.
- Tassa minima UE: è stata introdotta una tassa minima sul reddito delle società del 15% per le grandi multinazionali.
Aliquote d’imposta sulle società IN ITALIA
Le imposte che una SRL deve pagare in Italia dipendono da diversi fattori, tra cui:
- Reddito imponibile: L’aliquota IRES, l’imposta sul reddito delle società, è attualmente del 24% e si applica sul reddito imponibile, che è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi.
- Regione: L’aliquota IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive, varia da regione a regione. In generale, va dall’1,70% al 5,30%.
- Regime fiscale: Se la SRL opta per il regime di trasparenza, non paga l’IRES. In questo caso, gli utili della società sono tassati come reddito IRPEF dei soci, con aliquote progressive che vanno dal 23% al 43%.
Oltre a queste imposte principali, le SRL possono essere soggette anche ad altre tasse e contributi, come:
- Addizionale regionale IRPEF: Un’imposta addizionale che varia da regione a regione.
- Imposta sul valore aggiunto (IVA): Se la SRL svolge attività commerciali, deve applicare l’IVA sui beni e servizi venduti.
- Contributi INPS: Se la SRL ha dipendenti, deve versare i contributi INPS per il loro finanziamento previdenziale e assistenziale.
Ecco un esempio pratico:
Consideriamo una SRL con un utile di 50.000 euro che si trova in una regione con un’aliquota IRAP del 4%.
- IRES: 50.000 € * 24% = 12.000 €
- IRAP: 50.000 € * 4% = 2.000 €
In totale, la SRL dovrà pagare 14.000 euro di tasse.
Oltre all’IRES e all’IRAP, una SRL in Italia deve pagare diverse altre tasse e contributi, tra cui:
IMPOSTE PRINCIPALI:
- Addizionale regionale IRPEF: Un’imposta addizionale che varia da regione a regione e si applica all’IRPEF dovuta dalla società. L’aliquota massima è dell’1,4%.
- Imposta sul valore aggiunto (IVA): Se la SRL svolge attività commerciali, deve applicare l’IVA sui beni e servizi venduti. L’aliquota IVA ordinaria è del 22%, ma esistono diverse aliquote ridotte per alcuni beni e servizi.
- Imposta di bollo: Un’imposta sugli atti, documenti e scritture con valore legale. L’importo dell’imposta di bollo varia a seconda del tipo di atto o documento.
Contributi:
- Contributi INPS: Se la SRL ha dipendenti, deve versare i contributi INPS per il loro finanziamento previdenziale e assistenziale. L’aliquota contributiva INPS per i dipendenti varia a seconda del settore lavorativo e della retribuzione.
- Contributi INAIL: Se la SRL ha dipendenti, deve anche versare i contributi INAIL a copertura dei rischi infortunistici e professionali. L’aliquota contributiva INAIL varia a seconda del settore lavorativo e del rischio infortunistico.
ALTRE IMPOSTE E CONTRIBUTI:
- Imposta municipale unica (IMU): Un’imposta che grava sui fabbricati, terreni e aree edificabili. L’aliquota IMU varia a seconda del comune.
- Tassa sui rifiuti solidi urbani (TARI): Una tassa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. L’ammontare della TARI varia a seconda del comune e della superficie dei locali occupati.
- Contributo per l’amministrazione camerale: Un contributo annuale obbligatorio per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese. L’ammontare del contributo varia in base al fatturato dell’impresa.
Regime di trasparenza:
Le SRL che optano per il regime di trasparenza non pagano l’IRES. In questo regime, gli utili della società sono tassati come reddito IRPEF dei soci, con aliquote progressive che vanno dal 23% al 43%. I soci devono inoltre versare l’addizionale regionale IRPEF.
È importante ricordare che questa è solo una panoramica generale. Per avere un quadro completo delle tasse e dei contributi che una SRL deve pagare, è consigliabile consultare un commercialista.
INSOMMA, facendo un calcolo generale il totale delle tasse che pagherebbe una srl, che distribuisce ai propri soci, ci si aggira oltre il 60%
Vediamo la media standard della tassazione in Europa:
Paese | Aliquota d’imposta standard |
Albania | 15% |
Austria | 25% |
Belgio | 25% |
Bulgaria | 10% |
Cipro | 12,50% |
Croazia | 10% |
Danimarca | 22% |
Estonia | 20% |
Finlandia | 20% |
Francia | 32,00% |
Germania | 15% (19% per le PMI) |
Grecia | 26% |
Irlanda | 12,50% |
Islanda | 22% |
Italia | 27,43% |
Kosovo | 15% |
Lettonia | 20% |
Liechtenstein | 12,50% |
Lituania | 15% |
Lussemburgo | 15% |
Macedonia del Nord | 10% |
Malta | 35% |
Moldavia | 12% |
Monaco | 9% |
Montenegro | 9% |
Norvegia | 22% |
Paesi Bassi | 15% (25,8% per le grandi aziende) |
Polonia | 19% |
Portogallo | 28% |
Regno Unito | 19% (25% per le grandi aziende) |
Repubblica Ceca | 19% |
Romania | 16% |
San Marino | 18% |
Serbia | 15% |
Slovacchia | 21% |
Slovenia | 19% |
Spagna | 25% |
Svezia | 20,60% |
Svizzera | Variabile per cantone (media 17,91%) |
Turchia | 33% |
Ucraina | 18% |
Ungheria | 9% |
Conclusione In conclusione, la questione delle tasse è complessa e varia notevolmente da un paese all’altro. Mentre l’Italia ha una delle pressioni fiscali più alte in Europa, ci sono paesi che superano l’Italia in termini di tassazione. Continueremo a monitorare e analizzare questi sviluppi per fornire le informazioni più aggiornate e pertinenti. Rimanete sintonizzati per ulteriori approfondimenti sul mondo delle tasse.
Grazie per aver letto e ci vediamo nel prossimo articolo!